Valore in dogana e prezzo di prima vendita: commento ad alcune sentenze della Cassazione

Riceviamo dal dott. Francesco Gattola, e volentieri pubblichiamo,  alcune interessanti considerazioni su alcune sentenze della Suprema Corte di Cassazione del 2013 sulla regola del prezzo di prima vendita relativa al valore in dogana.

——————————————-

Un importante strumento utilizzabile anche dalle società infra-gruppo per le loro transazioni commerciali è la  dichiarazione come valore in dogana del prezzo di prima vendita allorquando le merci siano scambiate nell’ambito della stessa filiera commerciale  ed il mediatore sia in effetti un intermediario od agente “in loco” (mandatario) e non piuttosto un mediatore od agente in proprio (in tal caso il valore della sua prestazione di servizio andrebbe ad aggiungersi al valore della transazione effettuata tra le due società infra-gruppo).

Le regole della prima e dell’ultima vendita si inseriscono tra le norme delle disposizioni di applicazione del codice doganale riguardanti il momento di determinazione del valore in dogana allorquando una merce sia assoggettata a vendite a catena prima della sua importazione definitiva.

Le vendite a catena sono quelle transazioni commerciali effettuate nell’ambito della c.d. “international supply chain”, la catena di approvvigionamento internazionale consistente in due o più vendite della stessa merce concluse ai fini dell’esportazione verso un determinato territorio doganale. Continua a leggere Valore in dogana e prezzo di prima vendita: commento ad alcune sentenze della Cassazione

Bitcoin: moneta virtuale, problemi reali!

L’articolo del dott. Francesco Gattola, che pubblichiamo nella sezione approfondimenti, propone una questione attualissima, sconosciuta ai più, ma che merita di essere affrontata in considerazione delle molteplici problematiche che solleva.

Il progetto Bitcoin, considerato all’inizio poco più che un divertimento di qualche geniale esperto in informatica, è diventato in poco tempo la piattaforma per eccellenza della moneta virtuale bitcoin; quest’ultima è ormai diventata un vero e proprio strumento di pagamento, e a causa della sua difficile tracciabilità, sta richiamando l’attenzione delle principali autorità pubbliche di controllo, inclusa quella doganale.

Il rischio, insito in questa tipologia di pagamento, per la sua attitudine a garantire l’anonimato sia dell’operazione sia di chi la  effettua, è che possa diventare strumento per la commissione di illeciti legati , ad esempio, al traffico di droga, al traffico di armi, al riciclaggio e alle frodi fiscali e doganali in generale.

L’articolo in questione, nell’illustrare sinteticamente gli scopi, le funzioni e i rischi legati all’utilizzo di una simile moneta,  non ha la pretesa di analizzare  in modo esaustivo  la problematica,  ma piuttosto di apportare un primo contributo finalizzato a stimolare una più approfondita discussione.